Se cammino vivo, se di cancro si muore pur si vive

«Sono arrivato fino all’oceano a piedi e ho un cancro inoperabile. L’ho gridato davanti all’Atlantico e l’oceano mi ha risposto. Mi ha detto: “Sei un pazzo, ma non ti fermare”. Il Cammino di ogni malato inizia dal momento in cui è diagnosticata la malattia; poi tocca a noi, solo a noi decidere in che direzione andare, non importa la strada che si fa o dove si va, ma come. Qualcuno l’ha detto molto prima di me: ogni cammino inizia con il primo passo.»

“La parola cancro fa paura”, scrive Andrea Spinelli affetto da un adenocarcinoma alla testa del pancreas in stato avanzato e non operabile dall’ottobre 2013, “ma non deve essere un tabù”. Lui ci convive da quasi cinque anni, un passo alla volta, ed è proprio il caso di dirlo, visto che per restare in equilibrio, per tenerlo a bada, ha deciso proprio di camminare. Questo antico e naturale modo di muoversi lo fa star bene e diventa il suo modo di ringraziare la vita, nonostante tutto. Andrea ha cominciato con viaggi brevi, il tragitto casa-ospedale, e poi, pian piano, è passato ai grandi cammini: la Romea Strata, la Via Francigena, il Cammino di Santiago… In mezzo, ci sono stati momenti difficili, i “pit-stop” necessari per riprendere le forze, per affrontare le terapie, o sottoporsi ai temuti controlli. Il suo contapassi però aumenta di giorno in giorno e oggi conta più di diecimila chilometri, perché “se di cancro si muore, pur si vive”.

A cura di Fiorella Pierobon e Alberto Pugnetti

L'INTERVISTA

  • TITOLO: Se cammino vivo
  • AUTORE: Andrea Spinelli
  • 176 pagine
  • EDITORE: Ediciclo
  • ANNO: 2018
  • ISBN: 978-88-6549-268-0
  • Prezzo: € 14,50

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