Anche Radio Francigena festeggia la Liberazione e il 25 Aprile, con il programma speciale “Canto di Liberazione”.
Desideriamo farlo senza slogans, possibilmente lontani dalla usuale retorica che, forse, a volte, é pure necessaria ma che non ci appartiene fino in fondo.
Desideriamo alzare lo sguardo e la qualità dei nostri pensieri e delle parole da dire e allora, per parlare di Resistenza, prendiamo in prestito le parole dei cantautori, i moderni poeti, secondo alcuni.
Iniziamo con uno stralunato Enzo Jannacci che ci racconta di Cesare e il suo valzerino ma, subito dopo, non c’é una canzone ma un pezzo parlato inedito di una intervista che facemmo tempo fa al regista bolognese Pupi Avati su Lucio Dalla. Qui, Pupi, in un minuto e mezzo ci racconta di come arriva il jazz a Bologna, nascita coincisa con l’arrivo in città delle truppe americane. Quell’entusiasmo che il regista qui ci descrive, lo ritroviamo, e crediamo non sia un caso, in “1983” di Lucio Dalla.
A seguire De Gregori con “Le storie di ieri” e subito dopo Ivano Fossati con “Il passaggio dei partigiani”.
Adesso c’è un quartetto di canzoni “datate”, iniziano i Gufi, storico gruppo di cabaret pensante e cantato, con “Se non ci ammazza i crucchi” seguito da “La ballata dell’ex” di Sergio Endrigo; poi arriva la struggente “Sei minuti all’alba” di Jannacci e poi “Ma mi” interpretata da una giovane Ornella Vanoni.
Torniamo all’attuale con Ligabue e “I campi in Aprile” seguito dai conterranei Francesco Guccini con “Su in collina”e Claudio Lolli con “Poco di buono”. Chiudiamo con “Le castagne matte” del cantautore genovese Max Manfredi e con l’inno che va sempre bene “Viva l’Italia” di Francesco De Gregori.
Buon ascolto!
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