La Via Vandelli è un’antica strada commerciale e militare, realizzata a metà del XVIII secolo per collegare Modena (capitale dell’omonimo ducato) e Massa. La via prende il nome dall’abate ingegnere, geografo e matematico Domenico Vandelli incaricato di concepire e disegnare un nuovo tracciato stradale che aprisse una via commerciale al mare e che al tempo stesso fosse all’avanguardia dei tempi. La Via Vandelli oggi è un cammino che attraversa borghi arroccati e montagne mozzafiato, fino al passo della Tambura, dove lo sguardo si apre sull’azzurro del Tirreno, meta di questo viaggio.
Il sentiero C.A.I. nº 35 percorre in larga parte la via Vandelli e permette oggi una rivalutazione di questo ardito e panoramico percorso consentendo di nuovo il transito montano alle sempre più numerose persone che vi praticano il trekking, la mountain bike, le gite a cavallo.

Come ogni percorso che si rispetti, anche la Via Vandelli gode di innumerevoli leggende e storie vere o presunte tali. Il brigante avvolto nel tabarro nero con cappello dalle ampie tese con in mano una lanterna, la madre che si lasciò morire dal dolore vicino al pozzo ove suo figlio morì cadendoci dentro, il gruppo di mercanti, diretti a Massa per acquistare il sale, che si trovò sotto una bufera di neve e si rifugiò in un avvallamento che diventò però la loro tomba probabilmente per una slavina etc etc.

Oggi ci pensa il nostro valoroso ed esperto “camminaffabulatore”, il modenese Simone Lochi a raccontarci la via, con il suo consueto stile ironico e scanzonato, pur fedele e serissimo nella descrizione del cammino e delle sue prerogative.

Per maggiori informazioni, esiste una guida della Via Vandelli a cura di Giulio Ferrari edita da Terre di Mezzo.

   


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