Ci risiamo. Ecco l’ennesima “pazza” idea di Girumin – il ciclopellegrincamminatore – ancora una volta in sella alla sua mitica G.O.A.T., la Graziella rossa, assemblata con grande perizia dallo stesso Girumin con pezzi raccolti qui e lĂ .

Nella settimana probabilmente piĂą meteorologicamente rigida dell’anno con ghiaccio, neve e temperature pesantemente sottozero ovunque, Girumin ha deciso di compiere l’ennesimo strappo al buonsenso e al cicloturismo classico, progettando un viaggio di circa 400 km. da compiere in dieci giorni, con tappe da pianificare di giorno in giorno in funzione delle condizioni del meteo e del percorso.
Partenza da Broni (Pv) il giorno della Befana, passando attraverso la via degli Abati, attraversando la Val Tidone, la Val Versa, la Val Trebbia, la Val Nure, la Val di Ceno, la Val di Taro ed infine la Val di Magra per poi incrociare la Lunigiana e Pontremoli (Ms) e poi ancora giĂą verso la Garfagnana, risalendo poi fino a Lucca passando lungo la via del Volto Santo; due percorsi – Via degli Abati e Via del Volto Santo – che corrono quasi paralleli alla Via Francigena, con la sola differenza che, mentre la Via Francigena si svilluppa in pianura e sale verso il passo della Cisa nella valle del Taro, questi due itinerari seguono vie di montagna e talvolta vengono considerati “Francigena di montagna“.

Non grandi città, dunque, ma valichi e fiumi lungo il percorso fino alle mura di Lucca.  E i classici, stralunati ma lucidissimi, collegamenti quotidiani con questo ciclopellegrincamminatore veramente speciale.

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